mercoledì 6 gennaio 2016

Grattacieli D`Autore: Malmo - Turning Torso - Santiago Calatrava

Malmö, in Svezia, principale centro urbano della parte meridionale del paese, che si distingue per un'architettura all'avanguardia e audace, ospita il Turning Torso, il grattacielo in torsione. 
Il Turning Torso è scultura, movimento e staticità insieme, primo grattacielo di Santiago Calatrava apre la strada ad un nuovo linguaggio architettonico.

domenica 15 aprile 2012

Se una notte d'inverno un viaggiatore

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono:«Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato,raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull'amaca, se hai un'amaca. Sul letto,naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù,in posizione yoga, Col libro capovolto, si capisce. Certo, la posizione ideale per leggere non si riesce a trovarla. Una volta si leggeva in piedi, di fronte a un leggio. Si era abituati a stare fermi in piedi. Ci si riposava così quando si era stanchi d'andare a cavallo. A cavallo nessuno ha mai pensato di leggere; eppure ora l'idea di leggere stando in arcioni, il libro posato sulla criniera del cavallo, magari appeso alle orecchie del cavallo con un finimento speciale, ti sembra attraente. Coi piedi nelle staffe si dovrebbe stare molto comodi per leggere; tenere i piedi sollevati è la prima condizione per goderedella lettura.
Bene, cosa aspetti? Distendi le gambe, allunga pure i piedi su un cuscino, su due cuscini, sui braccioli del divano, sugli orecchioni della poltrona, sul tavolino da tè, sulla scrivania, sul pianoforte, sul mappamondo. Togliti le scarpe, prima. Se vuoi tenere i piedi sollevati; se no, rimettitele. Adesso non restare lì con le scarpe in una mano e il libro nell'altra.
Regola la luce in modo che non ti stanchi la vista. Fallo adesso, perché appena sarai sprofondato nella lettura non ci sarà più verso di smuoverti. Fa' in modo che la pagina non resti in ombra, un addensarsi di lettere nere su sfondo grigio, uniformi come un branco di topi; ma sta' attento che non le batta addosso una luce troppo forte e non si rifletta sul bianco crudele della carta rosicchiando le ombre dei caratteri come in un mezzogiorno delSud. Cerca di prevedere ora tutto ciò che può evitarti d'interrompere la lettura. Le sigarette a portata di mano, se fumi, il portacenere. Che c'è ancora? Devi far pipì? Bene, saprai tu.
Non che t'aspetti qualcosa di particolare da questo libro in particolare. Sei uno che per principio non s'aspetta più niente da niente. Ci sono tanti, più giovani di te o meno giovani, che vivono in attesa d'esperienze straordinarie; dai libri, dalle persone, dai viaggi, dagli avvenimenti, da quello che il domani tiene in serbo. Tu no. Tu sai che il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio. Questa è la conclusione a cui sei arrivato, nella vita personale come nelle questioni generali e addirittura mondiali. E coi libri? Ecco, proprio perché lo hai escluso in ogni altro campo, credi che sia giusto concederti ancora questo piacere giovanile dell'aspettativa in un settore ben circoscritto come quello dei libri, dove può andarti male o andarti bene, ma il rischio della delusione non è grave.
Dunque, hai visto su un giornale che è uscito Se una notte d'inverno un viaggiatore, nuovo libro di Italo Calvino, che non ne pubblicava da vari anni. Sei passato in libreria e hai comprato il volume. Hai fatto bene.
Già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai letto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d'intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti mettere in soggezione, che tra loro s'estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D'Aprirli In Quanto Appartenenti Alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vivere Sono Quelli Che Sono. Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle falangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri Troppo Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando Saranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri Idem Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei Tascabili, dei Libri Che Potresti Domandare A Qualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti Hanno Letto Dunque È Quasi Come Se Li Avessi Letti Anche Tu. Sventando questi assalti, ti porti sotto le torri del fortilizio, dove fanno resistenza
i Libri Che Da Tanto Tempo Hai in Programma Di Leggere,
i Libri Che Da Anni Cercavi Senza Trovarli,
i Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento,
i Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza,
i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggerli Magari Quest'Estate,
i Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale,
i Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile.
Ecco che ti è stato possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a un insieme certo molto grande ma comunque calcolabile in un numero finito, anche se questo relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero.
Ti liberi con rapidi zig zag e penetri d'un balzo nella cittadella delle Novità Il Cui Autore O Argomento Ti Attrae, Anche all'interno di questa roccaforte puoi praticare delle brecce tra le schiere dei difensori dividendole in Novità D'Autori O Argomenti Non Nuovi (per te o in assoluto) e Novità D'Autori O Argomenti Completamente Sconosciuti (almeno a te) e definire l'attrattiva che esse esercitano su di te in base ai tuoi desideri e bisogni di nuovo e di non nuovo (del nuovo che cerchi nel non nuovo e del non nuovo che cerchi nel nuovo).
Tutto questo per dire che, percorsi rapidamente con lo sguardo i titoli dei volumi esposti nella libreria, hai diretto i tuoi passi verso una pila di Se una notte d'inverno un viaggiatore freschi di stampa, ne hai afferrato una copia e l'hai portata alla cassa perché venisse stabilito il tuo diritto di proprietà su di essa.
Hai gettato ancora un'occhiata smarrita ai libri intorno (o meglio: erano i libri che ti guardavano con l'aria smarrita dei cani che dalle gabbie del canile municipale vedono un loro ex compagno allontanarsi al guinzaglio del padrone venuto a riscattarlo), e sei uscito.
E' uno speciale piacere che ti dà il libro appena pubblicato, non è solo un libro che porti con te ma la sua novità, che potrebbe essere anche solo quella dell'oggetto uscito ora dalla fabbrica, la bellezza dell'asino di cui anche i libri s'adornano, che dura finché la copertina non comincia a ingiallire, un velo di smog a depositarsi sul taglio, il dorso a sdrucirsi agli angoli, nel rapido autunno delle biblioteche. No, tu speri sempre d'imbatterti nella novità vera, che essendo stata novità una volta continui a esserlo per sempre. Avendo letto il libro appena uscito, ti approprierai di questa novità dal primoistante, senza dover poi inseguirla, rincorrerla. Sarà questa la volta buona? Non si sa mai. Vediamo come comincia.
Forse è già in libreria che hai cominciato a sfogliare il libro. O non hai potuto perché era avviluppato nel suo bozzolo di cellophane? Ora sei in autobus, in piedi, tra la gente, appeso per un braccio a una maniglia, e cominci a svolgere il pacchetto con la mano libera, con gesti un po' da scimmia, una scimmia che vuole sbucciare una banana e nello stesso tempo tenersi aggrappata al ramo. Guarda che stai dando gomitate ai vicini; chiedi scusa, almeno.
O forse il libraio non ha impacchettato il volume; te l'ha dato in un sacchetto. Questo semplifica le cose. Sei al volante della tua macchina, fermo a un semaforo, tiri fuori il libro dal sacchetto, strappi l'involucro trasparente, ti metti a leggere le prime righe. Ti piove addosso una tempesta di strombettii; c'è il verde; stai ostruendo il traffico.
Sei al tuo tavolo di lavoro, tieni il libro posato come per caso tra le carte d'ufficio, a un certo momento sposti un dossier e ti trovi il libro sotto gli occhi, lo apri con aria distratta, appoggi i gomiti sul tavolo, appoggi le tempie alle mani piegate a pugno, sembra che tu sia concentrato nell'esame d'una pratica e invece stai esplorando le prime pagine del romanzo. A poco a poco adagi la schiena contro la spalliera, sollevi il libro all'altezza del naso, inclini la sedia in equilibrio sulle gambe posteriori, apri un cassetto laterale della scrivania per posarci i piedi, la posizione dei piedi durante la lettura è della massima importanza, allunghi le gambe sul piano del tavolo, sopra le pratiche inevase.
Ma non ti sembra una mancanza di rispetto? Di rispetto, s'intende, non verso il tuo lavoro (nessuno pretende di giudicare il tuo rendimento professionale; ammettiamo che le tue mansioni siano regolarmente inserite nel sistema delle attività improduttive che occupa tanta parte dell'economia nazionale e mondiale), ma verso il libro. Peggio ancora se invece tu appartieni -per forza o per amore - al numero di quelli per i quali lavorare vuol dire lavorare sul serio, compiere - intenzionalmente o senza farlo apposta - qualcosa di necessario o almeno di non inutile per gli altri oltre che per sé: allora il libro che ti sei portato dietro sul luogo di lavoro come una specie d'amuleto o talismano t'espone a tentazioni intermittenti, pochi secondi per volta sottratti all'oggetto principale della tua attenzione, sia esso un perforatore di schede elettroniche, i fornelli d'una cucina, le leve di comando d'un bulldozer, un paziente steso con le budella all'aria sul tavolo operatorio.
Insomma, è preferibile tu tenga a freno l'impazienza e aspetti ad aprire il libro quando sei a casa. Ora sì. Sei nella tua stanza,tranquillo, apri il libro alla prima pagina, no, all'ultima, per prima cosa vuoi vedere quant'è lungo. Non è troppo lungo, per fortuna. I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono. La continuità del tempo possiamo ritrovarla solo nei romanzi dì quell'epoca in cui il tempo non appariva più come fermo e non ancora come esploso,un'epoca che è durata su per giù cent'anni, e poi basta.
Rigiri il libro tra le mani, scorri le frasi del retro-copertina, del risvolto, frasi generiche, che non dicono molto. Meglio così, non c'è un discorso che pretenda di sovrapporsi indiscretamente al discorso che il libro dovrà comunicare lui direttamente, a ciò che dovrai tu spremere dal libro, poco o tanto che sia. Certo, anche questo girare intorno al libro, leggerci intorno prima di leggerci dentro, fa parte del piacere del libro nuovo, ma come tutti i piaceri preliminari ha una sua durata ottimale se si vuole che serva a spingere verso il piacere più consistente della consumazione dell'atto, cioè della lettura del libro.
Ecco dunque ora sei pronto ad attaccare le prime righe della prima pagina. Ti prepari a riconoscere l'inconfondibile accento dell'autore. No. Non lo riconosci affatto. Ma, a pensarci bene, chi ha mai detto che questo autore ha un accento inconfondibile? Anzi, si sa che è un autore che cambia molto da libro a libro. E proprio in questi cambiamenti si riconosce che è lui. Qui però sembra che non c'entri proprio niente con tutto il resto che ha scritto, almeno a quanto tu ricordi. È una delusione? Vediamo. Magari in principio provi un po' di disorientamento, come quandoti si presenta una persona che dal nome tu identificavi con una certa faccia, e cerchi di far collimare i lineamenti che vedi con quelli che ricordi, e non va. Ma poi prosegui e t'accorgi che il libro si fa leggere comunque, indipendentemente da quel che t'aspettavi dall'autore, è il libro in sé che t'incuriosisce, anzi a pensarci bene preferisci che sia così, trovarti di fronte a qualcosa che ancora non sai bene cos'è.
da SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE
di Italo Calvino

venerdì 13 gennaio 2012

Levi van Veluw - Origin of the Beginning



sabato 8 gennaio 2011

L'Importanza di Chiamarsi Ernest

domenica 29 marzo 2009

Robyn - Nobel Peace Prize Concert 2008

Edvin Marton feat Evgeni Plushenko-Tosca Fantasy Music Video

sabato 28 marzo 2009

giovedì 26 febbraio 2009

Gasseta e pumellu Gilberto Govi

giovedì 18 dicembre 2008

Spot Martini Bianco

giovedì 11 dicembre 2008

"Bittersweet" V for Vendetta

domenica 7 dicembre 2008

V per Vendetta - Monologo TV

giovedì 20 novembre 2008

Solar bottle

Una bottiglia che sfrutta le radiazioni solari (raggi UVA) per depurare l’acqua dagli agenti inquinanti e dannosi per l’organismo umano. Grazie a questo progetto si possono ridurre moltissime malattie come il colera, l’epatite A, il tifo e la dissenteria. Problemi lontani dalla nostra realtà ma che nei paesi poveri ed in via di sviluppo mietono ogni anno tantissime vittime.
Il design della bottiglia è studiato nei minimi dettagli. Il progetto prevede un set di due bottiglie (da 4lt ciascuna) molto larghe (per aumentare la superficie a contatto col sole) e spesse poco più di 3cm. All’interno un rivestimento in alluminio contribuisce all’aumento di temperatura del liquido distruggendo i microrganismi patogeni presenti nell’acqua. La particolare maniglia, inoltre, assolve ad una duplice funzione: permette di inclinare al meglio le bottiglie, a seconda dell’incidenza del sole (un po’ come dei pannellini solari) e in più ne garantisce un facile trasporto.

lunedì 3 novembre 2008

The Seduction of Jane Eyre

Sezione Aurea

Se dividiamo un segmento (per semplicità di lunghezza 1) in due parti non uguali, in modo tale che la parte più corta stia alla parte più lunga come la parte più lunga all'intero segmento, otterremo che la parte più lunga misurerà 0,618033… e quella più corta 0,381966… Abbiamo così costruito una Sezione Aurea.



Si tratta ovviamente di un numero irrazionale; esso può essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due termini successivi della successione di Fibonacci, a cui è intrinsecamente legato.
Sia le sue proprietà geometriche e matematiche, che la frequente riproposizione in svariati contesti naturali, apparentemente slegati tra loro, hanno impressionato nei secoli la mente dell'uomo, che è arrivato a cogliervi col tempo un ideale di bellezza e armonia, spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a ricrearlo nell'ambiente antropico quale canone di bellezza.











sabato 25 ottobre 2008

sabato 9 agosto 2008

New Caledonia_Jean-Marie Tjibaou_Cultural Centre by Renzo Piano









Trova il trucco



TROVA IL TRUCCO!

Quanti alberi ci sono?

SOLUZIONE:

6 alberi:

5 vivi e rigogliosi su cui poggia

1 tronco di albero morto.

a Rotterdam in Olanda

martedì 5 agosto 2008

Intimate Controllers Game Console

martedì 29 luglio 2008

lunedì 28 luglio 2008

lunedì 21 luglio 2008

Art Attack_2

Art Attack_1

mercoledì 16 luglio 2008

Fingermax

lunedì 5 maggio 2008

Dance evolution by Omar Fantini

sabato 26 gennaio 2008

Cosa c'è di serio in una vita dove si entra senza chiederlo e si esce senza volerlo?
Anonimo

martedì 1 gennaio 2008

Laila, Laila

Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
La tua bocca nasconde tre cose:
bianche perle in fila
un profumo d'erba
ed un sorso di vino di Shiraz.
Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
Ha profumo d'erba il tuo fiato.
Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
La tua bocca nasconde tre cose:
sono perle in fila i tuoi denti bianchi
ed un sorso di vino di Shiraz.

Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
Nei tuoi occhi vedo tre cose:
i diamanti neri dell' Hindustan
e le sete preziose di Lahore.
Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
nei tuoi occhi vedo tre cose:
sono fiamme ardenti di un vulcano
ed un sorso di vino di Shiraz.

Fiamme di un vulcano nei tuoi occhi,
è di seta il tuo desiderio!
Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
Nei tuoi occhi nascondi tre cose:
i diamanti neri dell' Hindustan
ed un sorso di vino di Shiraz.

Tre cose nel tuo cuore:
il cobra di Birmania.
tutti i fiori del Bengala
ed un frutto velenoso!
Laila. Laila tu
Laila. Laila ah...
Tu nel cuore nascondi tre cose:
il tuo dolce bacio mi perderà
ed un sorso di vino di Shiraz.

da ALTRO ED ALTROVE (2003)
di Angelo Branduardi

domenica 30 dicembre 2007

Riempimento cubico dello spazio_2




RIEMPIMENTO CUBICO DELLO SPAZIO

KUBUSWONING

(cubus house)

a Rotterdam in Olanda

progetto di Piet Blom

http://www.kubuswoning.nl/introkubuseng.html

domenica 21 ottobre 2007

Riempimento cubico dello spazio_1



RIEMPIMENTO CUBICO DELLO SPAZIO

Escher Maurits

giovedì 28 giugno 2007

Le regard

"Le regard est un choix. Celui qui regarde décide de se fixer sur telle chose et donc forcément d’exclure de son attention le reste de son champ de vision. C’est en quoi le regard, qui est l’essence de la vie, est d’abord un refus.
Vivre signifie refuser. Celui qui accepte tout ne vit pas plus que l’orifice du lavabo. Pour vivre il faut être capable de ne plus mettre sur le même plan, au-dessus de soi, la maman et le plafond. Il faut refuser l’un des deux pour choisir de s’intéresser soit à la maman soit au plafond. Le seul mauvais choix est l’absence de choix.
Dieu n’avait rien refusé parce qu’il n’avait rien choisi. C’est pourquoi il ne vivait pas.
Les bébés au moment de leur naissance, crient. Ce hurlement de douleur est déjà une révolte, cette révolte déjà un refus. C’est pourquoi la vie commence au jour de la naissance, et non avant, quoi qu’en disent certains."
MÉTAPHYSIQUE DES TUBES
de Amélie Nothomb

"Lo sguardo è una scelta. Colui che guarda decide di concentrarsi su quella cosa e pertanto non presta attenzione a tutto il resto che vede. Per questa ragione lo sguardo, che è l’essenza della vita, è prima di tutto un rifiuto.
Vivere vuol dire rifiutare. Colui che tutto accetta non vive di più che uno scarico di lavandino. Per vivere bisogna essere capaci a non mettere sullo stesso piano, sotto a se stessi, la mamma ed il soffitto. Bisogna rifiutarne uno per scegliere d’interessarsi o alla mamma o al soffitto. L’unica cattiva scelta è l’assenza di scelte.
Dio non aveva rifiutato nulla, poiché non aveva scelto nulla. Per questo egli non viveva.
I bambini, al momento della loro nascita, strillano. Questo urlo di dolore è già una rivolta, questa rivolta una scelta. Per questo la vita comincia il giorno in cui si nasce, non prima, come dicono alcuni."
da METAFISICA DEI TUBI
di Amélie Nothomb

mercoledì 27 giugno 2007

Turning Torso





TURNIG TORSO

a Malmoe in Svezia


progetto di Santiago Calatrava




http://www.turningtorso.com/

sabato 16 giugno 2007

"La vita non è catena né corda, è matassa di fili interrotti, ripresi." di Gustav Klimt

mercoledì 11 aprile 2007

Il fantasma di Mozart

"Tu sai che la nostra vita è intessuta di rapporti con gli altri e noi siamo legati a tutte le persone che fanno parte del nostro mondo da un filo.
Questi fili non sono, però, tutti uguali, né dello stesso materiale. Ci sono fili di cotone qualunque, che tengono insieme comuni rapporti di lavoro, di conoscenza, e cose del genere. Ci sono anche fili di ferro arrugginito, logorati dal tempo e dall'usura, e quelli, quando si spezzano, nessuno più li rimette insieme. Ma accanto a quelli ci sono fili d'oro, tenaci perchè duttili, che si piegano agli eventi della vita, e non si spezzano, proprio per la loro capacità di piegarsi: sono i fili su cui Eros posò la sua mano con la palma tutta aperta. Ma questi sono rarissimi. Più frequenti sono i fili di rame, su cui corre violenta e fulminante la passione, che rapida brucia e poi scompare: non con la mano Eros li ha toccati, ma con la punta di una freccia carica di tensione. Ed ecco i fili di seta. Sottilissimi e resistenti, perchè son frutto d'intelligenza, preziosi e lucenti perchè sfiorati dall'ala leggera di Eros. Son i fili che dan gusto e piacere alla vita, profumo all'amicizia, vivezza alle parole che si scambiano in compagnia. Ma guai a tenderli troppo perchè si spezzano e non rimane nulla."
da IL FANTASMA DI MOZART
di Laura Mancinelli